Le cose che nessuno vi ha detto sull'aliyah

Un momento di ilarità offertoci da Neil Lazarus del blog timesofisrael. Ve lo traduco ed aggiungo anche qualcuno dei commenti dei lettori del suo post. Ovviamente si fa riferimento alla comunità di anglofoni in Isrele.


L’Agenzia Ebraica e Nefesh B’Nefesh spingono il mondo ebraico a fare l’aliyah con un lungo elenco di promesse ed un tantino di retorica.

Ora, per la prima volta, Times od Israele ed AwesomeSeminars presentano “i 14 fatti che si sono dimenticati di citarti riguardo l’aliyah”.

Fatto Uno

I vostri figli saranno Israeliani. Dettaglio piccolo ma importante. Non solo saranno Sabra di prima generazione, ma rideranno del vostro ebraico, vi correggeranno la grammatica e si interrogheranno sul perché usiate il “per favore” ed il “grazie” quando domandate qualcosa.

Fatto Due

Entro cinque anni, il vostro ebraico non sarà migliorato, ma il vostro inglese (o italiano) starà peggiorando. Non riuscirete a parlare correttamente alcuna lingua prima delle 8.30 di mattina. Un consiglio – investite un po’ di soldi in un buon correttore ortografico.

Fatto Tre

Che tu sia Inglese, Sud Africano, Australiano o semplicemente sovrappeso, sarai considerato Americano dagli Israeliani. Dopo l’aliyah si diventa semplicemente “anglo”. (Se siete italiani abituatevi a sentirvi dire, con tono sorpreso “Davvero??? io sono stato in Italia….” da chiunque incontriate)

Fatto Quattro

Dimenticatevi del Ulpan. Gli israeliani vi parleranno in Inglese non appena capito che siete olim.

Fatto Cinque

L’ebraico suona sbagliato quando parlato con accento Inglese (o italiano…)

Fatto Sei

Entro 5 anni non sarete più in grado di rispettare una coda. Scoprirete usi mai immaginati dei vostri gomiti…

Fatto Sette

Comincerete a leggere l’estratto conto bancario per scoprire quanto NON avete nel vostro conto. Più ritirerete più avrete un aliyah di successo. Il motto “Il modo per fare una piccola fortuna in Israele è arrivare con una Grande fortuna…” vi sembrerà sempre meno divertente mentre affonderete nella realtà.

Fatto Otto

Se avete fatto l’aliyah a vent’anni avrete infiniti amici che arriveranno dall’estero e staranno da voi avendo scoperto quanto economico sia. Entro altri 10 anni vi avranno dimenticato. Potrete trovarli al David Citadel Hotel.

Fatto Nove

Le auto sono tassate al 100%, Il cioccolato Cadbury in Israele non è lo stesso. (Americani, ricordatevi del 100%)/

Fatto Dieci

Metterete i saldali per 5 anni, sentendovi una via di mezzo tra un Sabra e Gerù. Realizzerete solo più tardi che esistono calzature più confortevoli.

Fatto Undici

Le notizie dal resto del mondo diventeranno completamente insensate.

Fatto Dodici

Entro cinque anni risponderete “tut” invece di No, e guiderete male quanto mai avreste immaginato.

Fatto Tredici

Urlerete alla polizia stadale. Ve lo prometto, lo fatete.

Fatto Quattordici

Nonostante quanto sopra, i vostri figli saranno Ebrei e ne saranno in qualche modo orgogliosi. Camminerete sulle strade battute dai Re e dai Profeti dell’Ebraismo. Celebrerete le festività Ebraiche e camminierete in strade che portano nomi di figure ebraiche, non di santi. Farete parte della storie Ebraica mentre si svolge e, in quanto Israeliano, sarete Ebrei, non Ebraici (Jew — not Jewish).

Ecco qualche gustosa aggiunta presa dai commenti:

  • La velocità ed il successo del vostro ambientamento sarà direttamente proporzionale alla vostra abilità nell’usare il protocollo segreto di israele; il COMBINA
  • Dopo aver vissuto in Isrele per un po’ vi renderete conto che sia impossibile generalizzare su qualsiasi cosa in quanto le eccezioni sono più numerose della regola.
  • Dopo 3 anni, non comprerete NULLA, ma assolutamente nulla, al prezzo di cartellino
  • Vi abituerete davvero all’idea che i vostri figli appoggino il mitra sotto il letto quando tornano a casa in licenza
  • Imparetete che una banana non serve solo per essere mangiata, ma svolge efficacemente il ruolo di segnaposto alla coda del supermercato mentre voi continuate la vostra spesa. Un’innovazione Israelianan che pone i microchip nell’ombra

3 thoughts on “Le cose che nessuno vi ha detto sull'aliyah

  1. Simone says:

    Mi sembra un “avviso” riservato a chi viene da Paesi Anglosassoni, io -non sono di religione ebraica- vedo numerose somiglianze fra quanto scritto qui e la vita in Italia, niente di sconvolgente! Sono sorpreso,però, che i soldati israeliani possano portare il fucile loro assegnato a casa, non che possano impazzire e sparare a tutti quelli che passano (cosa difficile, visto che le munizioni sono in Caserma!),ma quanto per il fatto che una persona isolata può essere derubata del fucile

    • edoardo says:

      a dire il vero hanno le munizioni al seguito (attaccate all’arma). La logica e’ che i soldati sono pronti all’emergenza senza dover per forza tornare in caserma in caso di allarmi. E, a nessuno passa in mente di provare a togliere l’arma ad un soldato. Tra parentesi non tutti hanno l’arma assegnata, un minimo di selezione la fanno..
      Se passi da queste parti i soldati con il mitra a tracolla svaccati a dormire sui sedili dei treni o degli autobus non la cosa piu’ naturale che tu possa vedere.

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