Israele è un paese con un tasso di disoccupazione abbastanza basso ed il mercato del lavoro è piuttosto dinamico.
Durante il primo anno di Aliyah si ha diritto a ricevere aiuto nella ricerca del lavoro. L’assistenza è offerta da agenzie di collocamento che hanno vinto gare d’appalto statali suddivise per aree geografiche.
Uno dei primi aiuti che questi centri offrono è la traduzione del proprio Curriculum Vitae in ebraico.
Un ulteriore aiuto è la ricerca in affiancamento sui siti di annunci di lavoro. Quasi tutti questi siti offrono un’interfaccia anche in Inglese (talvolta anche Francese, oltre all’ Arabo ed al Russo), ma non tutti gli annunci sono pubblicati in tutte le lingue. Talvolta, poi, gli annunci sono totalmente privi di descrizioni diversi dal nome della posizione. Ed altrettanto spesso il nome della posizione è incomprensibile.
I principali siti di annunci di lavoro sono:
Da quanto ho capito parlando con colleghi israeliani i titoli di studio italiani non sono visti benissimo, soprattutto quelli scientifici,per cui molti Ebrei italiani sono ,in un certo senso, timorosi di perdere le loro qualifiche e di vivere ai margini del “mercato del lavoro” Israeliano. Cose che non accadono, o se succede, in misura molto minore, a chi proviene dagli Stati Uniti. cco, sotto molti aspetti Israele appare diverso dall’Europa per assomigliare sempre più agli USA (cosa comprensibile, visto che una gran parte degli Ebrei vive negli USA) e man mano che questo processo avanza chi si è formato in Italia incontra difficoltà crescenti
Questione di punti di vista. In Israele il tasso di discoccupazione è talmente basso che per settori specialistici non si bada più di tanto al titolo di studi. Se hai esperienza puoi avere anche la terza elementare. Che poi le università italiane non godano di buona fama all’estero non è certo una novità.